ALEXA CI ASCOLTA?

Perché un articolo solo su Alexa e non anche sulle intelligenze artificiali in generale?

Perché a differenza delle sue “colleghe” Siri, Cortana, Bixby, Google Assistant, ecc., Alexa è accusata di avere legami con la CIA.

Dobbiamo premettere che quando avanziamo una richiesta ad uno qualsiasi di questi dispositivi la risposta che ci viene fornita non arriva dal dispositivo stesso, ma viene inoltrata ad un server che elabora per noi dal suo database la risposta più adeguata, pertanto qualunque sia la richiesta o il dispositivo utilizzato le nostre richieste transitano sempre da un server dove rimane traccia della nostra attività.

Tutti noi conosciamo Alexa, ma forse non tutti sanno che quando parliamo di Alexa parliamo dell’intelligenza artificiale in cloud che si attiva attraverso un apparecchio chiamato Amazon Echo. Lo stesso concetto vale per Siri e le altre intelligenze.

Amazon Echo è stato lanciato negli Stati Uniti nel novembre 2014 ed in Italia è arrivato appena quattro anni dopo. Giusto per fare un confronto, Siri viene integrata nei dispositivi dal 2011 e Bixby dal 2012.

Di dispositivi Echo di Amazon ne esistono di diversi tipi e fasce di prezzo a seconda delle funzionalità, ma già il dispositivo base offre molte funzionalità e permette il controllo di tutta la casa, elettrodomestici compresi.

Negli ultimi anni si è diffusa la vox populi che Alexa ci ascolti, che quando parliamo sente tutto e dopo due o tre volte che citiamo lo stesso prodotto ci arrivano le pubblicità mirate, ma ancor peggio, che è sempre in ascolto ed al corrente di tutti i fatti nostri. Sarà vero?

Chi può rispondere a questa domanda meglio di Alexa stessa? Poniamo quindi questa domanda alla diretta interessata.

Se le chiediamo: “Alexa ci ascolti?” lei risponde che è progettata per proteggere la privacy e si attiva solo dopo che il dispositivo rileva la parola di attivazione o se si preme il pulsante di attivazione sul dispositivo e che in ogni caso si accende il led blu e rimanda alla pagina web con l’informativa privacy.

Quindi se il dispositivo Amazon Echo non ha il led blu acceso significa che non è in ascolto. Diciamo che è una notizia rassicurante.

Se andiamo a leggere l’informativa privacy di Alexa troviamo scritto genericamente che le nostre richieste sono trasmesse al cloud per permettere ad Alexa di imparare e diventare sempre più intelligente.

Ma andiamo oltre, entriamo nel cloud di Alexa per vedere cosa c’è dentro. Ebbene il cloud di Alexa si compone di migliaia di esseri umani sparsi in tutto il mondo che hanno il compito di perfezionare le reti neurali ovvero gli algoritmi in grado di replicare i meccanismi del cervello umano.

L’intelligenza artificiale di Alexa, pertanto è ancora in fase di sviluppo, infatti il compito di questi addetti oltre ad insegnare ad Alexa a capire le domande che le vengono poste e fornire la risposta più appropriata, è quello di trascrivere le registrazioni con le richieste degli utenti e confrontare le risposte fornite da Alexa. In caso di errori provvedono ad apportare le dovute correzioni al software.

Un esempio potrebbe essere questo: se chiediamo ad Alexa di cercarci un indiano nelle vicinanze, abbiamo l’intenzione di chiederle di trovarci un ristorante indiano nelle vicinanze e non certamente un cittadino indiano. Alexa deve imparare queste cose e per farlo ha bisogno dell’aiuto umano.

Amazon nel 2013 ha dichiarato di aver firmato un contratto del valore di 600 milioni di dollari per offrire i suoi servizi di clouding alla CIA per archiviare tutte le informazioni raccolte.

Nel 2017 il patron di Amazon, Jeff Bezos entra a far parte del panel di consulenza del Dipartimento della Difesa sulla Tecnologia e nello stesso anno i Pentagono annuncia il progetto Jedi (Joint Entreprise Defence Infrastructure) piano per migrare tutti i suoi dati in cloud. Quest’ultimo appalto inizialmente vinto da Amazon è stato affidato a Microsoft dopo la vittoria di un ricorso.

Se colleghiamo questi fatti ad un prodotto in grado di sentire la nostra voce qualcuno giustamente si è chiesto se Alexa oltre a spiarci non fosse in grado di fornire informazioni alla CIA.

Come visto prima, la cosa migliore è rivolgere questi interrogativi alla diretta interessata, pertanto se andiamo a chiedere ad Alexa cos’è la CIA lei ci risponderà spiegandoci l’acronimo.

Poniamole ora un’altra domanda: chiediamole se lavora per la CIA e la sua risposta sarà che non lavora per la CIA, ma per Amazon.

Se poi le chiediamo se Amazon collabora con la CIA, succede un fatto inquietante: Alexa si spegne! Proviamo a chiederglielo altre volte e Alexa continuerà a spegnersi.

Ma perché si spegne? Perché il fatto di non offrire nessuna risposta è un modo per Amazon di proteggersi perché non rispondere è un diritto, ma fornire una risposta potrebbe invece essere usata in un tribunale. Non abbiamo una prova certa della connessione tra Amazon e la CIA, ma è sospettoso che Alexa ignori la domanda.

Il quesito se Alexa ci ascolta se lo è posto anche Bloomberg e l’11 aprile 2019 è uscito un articolo dove viene spiegato che i file audio con le domande degli utenti non siano associati a dati personali, ma solo al codice cliente. Viene anche specificato che i dipendenti Amazon sono in grado di associare il codice cliente all’utente.

Sempre nello stesso articolo viene spiegato che Alexa non è in costante ascolto, ma solo quando viene attivata. Pertanto, se ci troviamo in un locale dove è presente Alexa ed abbiamo anche una persona con lo stesso nome e noi chiamiamo la persona, il dispositivo si attiva e ascolta quello che diciamo alla persona. Lo stesso potrebbe accadere anche guardando un film dove un personaggio ha lo stesso nome. Secondo Amazon, comunque, le registrazioni che contengono dati critici non vengono elaborate.

Questo fenomeno comunque è facilmente aggirabile potendo cambiare il nome di Alexa con altro a piacimento.

C’è anche la possibilità di evitare che le nostre richieste ad Alexa vengano ascoltate e trascritte: è sufficiente aprire l’app Alexa e dal menu in basso a destra chiamato “Altro” e andare su “Account”, poi su “Privacy” e nella sezione “Gestisci i tuoi dati relativi ad Alexa” disattivare la funzione “Aiuta a migliorare Alexa”.

Ci troviamo forse davanti alla Rete Echelon del nuovo millennio?

Per chi non lo sapesse la Rete Echelon era una rete di satelliti spia messi in orbita negli anni Sessanta, quindi in piena guerra fredda, con l’obiettivo di intercettare le comunicazioni sia pubbliche che private.

Ancora oggi vi sono dei dubbi se con la fine della guerra fredda questa rete sia ancora attiva o meno.